P.N.F. & C.R.A.C.

P.N.F

Deriva dalle parole inglesi “Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation” che in italiano significa “facilitazione propriocettiva neuromuscolare“.

Questo sistema di stretching è diviso in 4 tempi:

– si raggiunge il massimo allungamento del muscolo in modo graduale e lento;
– si esegue una contrazione isometrica per circa 15/20 secondi (sempre in posizione di massimo allungamento);
– si rilassa il muscolo lungo isometricamente contratto, per circa 5 secondi; 
– si allunga nuovamente il muscolo (contratto precedentemente) per almeno 30 secondi. 

L’intero procedimento, solitamente va eseguito alla prima serie di allenamento. Questo tipo di stretching, viene usato molto nella terapia riabilitativa e, in molti casi, richiede l’intervento di una seconda persona.

C.R.A.C.

Deriva dalle parole inglesi “Contract Relax Antagonist Contract” che in italiano significa “contrazione, rilassamento e contrazione dei muscoli antagonisti“. È simile al P.N.F., da cui si differenzia nella fase finale dell’allungamento. Prevede, infatti, l’intervento attivo (contrazione) dei muscoli agonisti del movimento. Anche in questo caso è spesso necessario l’aiuto di una seconda persona che offre la resistenza durante la contrazione isometrica degli antagonisti, e che aiuti l’allungamento degli antagonisti nelle fasi di contrazione degli agonisti. Sfruttando l’inibizione reciproca, il C.R.A.C. somma all’efficacia del P.N.F., quella dello stretching attivo.

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